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SHARM EL SHEIKH - Un'Estate Indimenticabile streaming


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SHARM EL SHEIKH - Un'Estate Indimenticabile streaming
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Romano e De Pascalis sono colleghi occupati presso un'azienda assicurativa. Amici cordiali diventano rivali accaniti in seguito alla minaccia di licenziamento per esubero. Decisi a non perdere il posto, la casa, lo status sociale e le rispettive consorti, i due agenti partiranno alla volta di Sharm el Sheikh, dove si gode sole e denaro il loro nuovo boss. Imprenditore senza scrupoli, Saraceni è presidente dell'Empoli Calcio, marito di una moglie bellissima e padre distratto di un adolescente. Sulla spiaggia e sotto gli ombrelloni dei “vips”, Romano e De Pascalis tenteranno di avvicinarlo e di conservare il posto di lavoro. Intorno a loro intanto mogli e figli animeranno nel bene e nel male il loro soggiorno all inclusive.
Cinque anni dopo l'obliabile obliato Troppo belli, Ugo Fabrizio Giordani torna dietro la macchina da presa e gira una commedia fondata sul lavoro che non c'è. Armato delle migliori intenzioni il regista romano pensa a un cinema civile col sorriso e realizza suo malgrado un cinepanettone. Più capace di Parenti e dei Vanzina ma meno dotato di D'Alatri, che aveva tentato la medesima impresa con Commediasexi, Giordani scommette su un cinema popolare ma non becero, in grado di rispecchiare il presente magari pure in modo graffiante. Di fatto Sharm el Sheikh ha una bella fotografia, riprese aeree e subacquee, montaggio da spot e virtuosi movimenti di macchina che non fanno certo rimpiangere gli osceni effetti digitali dei Vanzina o l'impresentabilità tecnica (e di scrittura e di regia e di recitazione) di Parenti, ma ugualmente non si emancipa dal prototipo “vacanze di Natale”.
Gli elementi ricorrenti d'altra parte ci sono tutti: l'ambientazione esotica, le bellone, i dialetti, i personaggi televisivi prestati al cinema, le starlette nostrane e naturalmente la possibilità di godere di una distribuzione vantaggiosa e redditizia in centinaia di copie. L'ambizione di Giordani è quella di ridurre la separazione tra autorialità e intrattenimento, coniugando la satira con lo sguardo sociale e con l'osservazione del (mal)costume contemporaneo, la disillusione di chi è stato licenziato ma non trova il coraggio di comunicare il dramma a se stesso e alla famiglia (vedi la vicenda del personaggio interpretato da Brignano) con la comicità di grana grossa. Non serve vantare una base realista (un amico dirigente del regista licenziato da Alitalia) se poi ci si limita ad elencare storie e tipi umani senza uno sguardo critico.
Tipi umani e mostri precari interpretati da Brignano e Panariello, che traducono sullo schermo i rispettivi “caratteri” televisivi: il primo facendo respirare (e abbronzare) la propria incontenibile romanità, il secondo limitandosi a declinare l'imprenditore in pareo della Wind. Sharm el Sheikh è soltanto un altro film “sull'andare al cinema in vacanza”.

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